Personalità illustri
Foto di Giorgio Cecilia
Personalità illustri
Libero Liberati (1926-1962)
Libero Liberati nacque a Terni nel 1926. Autista delle acciaierie ternane, iniziò a competere nel motociclismo in gare nazionali subito dopo il termine della seconda guerra mondiale. Fu campione del mondo assoluto della classe 50 cc nel 1957 con 32 punti, partecipando e vincendo 4 gare (Hockenheim, Francorchamps, Belfast e Monza, laureandosi in quest’ultima gara campione del mondo su Gilera n.4).
Nel 1947 ottenne 4 vittorie nel campionato italiano, mettendosi in evidenza per caparbietà, coraggio e velocità in sella a una Moto Guzzi. Nel 1948 ottenne altre 4 vittorie, 1 nel 1949 e 2 vittorie rispettivamente negli anni 1951, 1952, 1953 e 1954. Vinse inoltre il Campionato Italiano nel 1955 e nel 1956. Nel 1961 partecipò a 5 gare del campionato italiano seniores e internazionali, sfiorando il titolo italiano della 500.
Nel 1962, dopo un periodo di stop, la Gilera ritornò alle competizioni. Mentre si sottoponeva ad un allenamento sulla SS209 Valnerina, Liberati scivolò sull’asfalto bagnato all’altezza della curva di Cervara, urtando la parete rocciosa. Inutili, purtroppo, furono i tentativi di salvargli la vita.
Nel 2012 è stato intitolato alla sua memoria il Parco Campacci a Marmore, che ha assunto la denominazione di Parco Campacci-Libero Liberati.
Mario Ridolfi (1904-1984)
Mario Ridolfi nacque a Roma nel 1904. Ultimo di cinque figli, dopo aver frequentato le scuole inferiori e il Museo artistico industriale si laureò alla scuola di architettura di Roma nel 1929 con un progetto per una colonia marina a Castelfusano con la votazione di 105/110.
Tra i suoi colleghi di studi frequentò in particolare Mario Fagiolo e Adalberto Libera, assieme ai quali partecipò, negli anni tra il 1925 e il 1933 a diversi concorsi. Nel 1933 iniziò inoltre a collaborare con Wolfgang Frankl, insieme al quale realizzò diverse opere, tra cui l’Istituto Tecnico Antonio Bordoni a Pavia e, nel dopoguerra, le Torri INA a Roma e l’asilo d’infanzia Olivetti a Ivrea.
Negli anni del conflitto bellico si impegnò anche in ricerche dedicate al progetto e alle tecniche costruttive, che riportò all’interno del “Manuale dell’architetto” (1945-1946). Fu inoltre esponente della corrente del neorealismo architettonico e nella sua carriera ottenne diversi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Presidente della Repubblica per l’architettura dell’anno 1963, ricevuto direttamente dalle mani del Presidente Antonio Segni nelle sale di Palazzo Carpegna, sede dell’Accademia Nazionale di San Luca, il 16 aprile 1964.
Nel 1931 sposò Adele “Lina” Caffoni, con la quale ebbe quattro figli: Massimo, Fabio, Stefano e Furio. Alla moglie dedicò la casa-studio di Marmore, che ha dato il nome anche alla via dove si trova ancora oggi l’abitazione. Qui si ritirò intorno al 1970 dopo un incidente stradale e la morte dell’amata consorte. Nonostante una progressiva perdita della vista e una serie di operazioni che non gli restituirono la completa funzionalità delle gambe, continuò a lavorare creando quello che viene definito come il “Ciclo delle Marmore”, ovvero una serie di progetti e realizzazioni per amici e conoscenti. Morì suicida nel 1984.
La fotografia di Mario Ridolfi nella sua casa studio di Marmore è stata gentilmente concessa dall’Accademia Nazionale di San Luca che conserva l’archivio progetti dell’architetto, www.fondoridolfi.org. Il sito raccoglie la documentazione relativa alla attività professionale di Ridolfi e del suo studio, svolta nell’arco di circa 60 anni (1923-1984). Ringraziamo l ’Accademia Nazionale di San Luca per la disponibilità e l’attenzione che ci hanno voluto dedicare nel fornire alcune delle informazioni sopra riportate a proposito dell’architetto Ridolfi, figura ancora oggi ricordata con affetto dalla comunità locale marmorese.
Carlo Montarsolo (1922-2005)
Carlo Montarsolo (1922-2005) è nato a Marmore e cresciuto a Portici (Napoli), dove dipinse dall’età di 16 anni ispirato dalla natura circostante, tra il vulcano Vesuvio ed il mare Mediterraneo. Dopo la laurea in Economia e Commercio all’Università Federico II di Napoli, divenne Ufficiale dell’Aeronautica Militare.
Autodidatta, inizialmente fu impressionista riproducendo paesaggi della zona vesuviana. Nelle prime opere parte da un radicale rifiuto della pittura napoletana ottocentesca (la Scuola di Posillipo) per aderire invece al Post-impressionismo e alla pittura Fauve, ma anche al richiamo della natura del paesaggio vesuviano e alla riviera partenopea, dove ha lo studio.
Sin dai primi anni Quaranta è presente sulla scena artistica nazionale e internazionale, segnalato da critici e studiosi d’arte come Argan, Brandi, Bucarelli, Valsecchi, Venturoli.
Fu sempre aperto a nuove sperimentazioni pur restando fedele alla tradizione e negli anni Sessanta portò a Napoli il cubismo analitico, peculiarità delle opere mature. Il suo personalissimo uso di una tecnica pittorica dove viene esaltato il dato cromatico come fattore luministico ha fatto di lui uno dei più interessanti artisti della pittura italiana astratta del dopoguerra.
Durante la sua carriera partecipò alla Biennale di Venezia (1959) e vinse numerosi premi tra gli anni Sessanta e Settanta. Presente a tutte le Quadriennali d’Arte a Roma e alla Biennale Internazionale d’Arte del Mediterraneo che lo nominò a rappresentare l’Italia a Melbourne, Sidney e New York. I suoi dipinti sono tutt’oggi ammirati in prestigiose collezioni museali in Italia e nel mondo.
Non soltanto pittore, ma appassionato divulgatore d’arte: dal 1975 fu invitato dagli Istituti Italiani di Cultura in America e in Europa a presentare le sue opere e a trattenere conferenze e seminari sull’arte contemporanea.
Suo il libro-vademecum Un artista racconta l’arte (2002). Attraverso l’Associazione Montarsolo il figlio Federico continua a diffondere l’eredità del padre, curando le retrospettive sul suo lavoro tenutesi di recente presso importanti istituzioni e Musei (Accademia Aeronautica di Pozzuoli, Museo Nazionale del Montenegro, Camec La Spezia, Istituto Italiano di Cultura San Francisco, Castel dell’Ovo di Napoli, Reggia di Portici, Galleria Nationale d’Arte Moderna in Armenia, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma).
Il profilo biografico e la foto dell’autoritratto di Carlo Montarsolo sono stati gentilmente forniti alla Pro Loco Marmore dall’omonima associazione a lui dedicata. Ringraziamo il presidente, Dott. Federico Romanelli Montarsolo, per la disponibilità e l’attenzione che ci hanno voluto dedicare nel fornire tutte le informazioni sopra riportate a proposito del padre.